Verona, 31 gennaio 2020
Famiglia è Futuro in piazza Erbe domenica 2 febbraio con un presidio, dalle 10 alle 18, per promuovere la tutela della vita e sostenere i progetti di accoglienza alla vita nascente.
«Come ogni anno siamo qui a proclamare e richiedere un diritto che viene prima di tutti gli altri diritti, quello cioè che a ciascuna persona sia garantito di nascere. I dati, purtroppo, ci dicono che ogni anno in Italia a 80.000 bambini non viene permesso di nascere e anche Verona, in questa ottica, rischia di spegnersi: sempre meno figli e sempre più anziani». Questa l’affermazione di Filippo Grigolini, presidente di Famiglia è Futuro, in occasione della quarantaduesima giornata nazionale della vita indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana, dal titolo “Aprite le porte alla vita”.
«Oggi, per un giorno, chiediamo alla politica di mettere a parte asfaltature, viabilità e ogni polemica per riflettere su un tema centrale, quello della vita, trascurato dalla cultura e dalla politica» ha continuato Mirko Furia; «Verona, pur con qualche passo avanti negli ultimi anni, può fare di più e cogliere una vera occasione di rilancio: la natalità è crollata, anno dopo anno, e le nuove generazioni fanno fatica a progettare il futuro, nonostante il desiderio diffuso di creare una famiglia e accogliere nuove vite. Non basta più dire che siamo per la vita: dobbiamo agire, perché i bambini di oggi sono il futuro domani».
«Invertire questa tendenza è la vera priorità per il futuro di Verona e dell’Italia» hanno concluso Antonio Zerman, Andrea Cona ed Elena Fasoli, consiglieri di Famiglia è Futuro che hanno presentato in seconda, terza e ottava circoscrizione un ordine del giorno perché il Comune operi concretamente, anche con sostegno economico, per rimuovere le cause di possibili interruzioni di gravidanza secondo quanto previsto dagli articoli 2 e 5 della stessa legge 194/78.